Avezzano-Rovere

    Avezzano – Forme – Ovindoli impianti sci – Vado del Ceraso – Piani di Pezza – Rovere – Ovindoli – Forme - Avezzano.
    Escursione a quota media, effettuata in una giornata in cui era prevista pioggia. Il percorso consente in ogni momento di riprendere la discesa e tornare alla base in poco tempo. Fortunatamente il tempo si è mantenuto ed è stato possibile completare il giro con tutta calma. Percorso mediamente impegnativo, ma si sente nelle gambe per i suoi 55 km.
    Paesaggi ameni e montagne a perdita d’occhio rendono il percorso molto soddisfacente anche dal punto di vista ambientale e paesaggistico.

    ROADBOOK:
    Partenza da Avezzano in direzione di Forme. Abbiamo seguito la strada asfaltata per risparmiare energie e per evitare il fango dovuto alle piogge dei giorni precedenti, ma se si vuole, si possono anche seguire altre vie.
    Attraversiamo Forme e proseguiamo in direzione di Santa Iona fino al valico di Fonte Capo La Maina, riconoscibile per il fontanile che troviamo alla nostra sinistra.
    Da qui affrontiamo la sterrata in direzione del Monte Magnola, che ci porta, senza possibilità di errori, fino a incrociare la strada asfaltata che, in salita per 600 mt., ci porta fino al piazzale degli impianti di risalita di Ovindoli.
    Oltrepassiamo il piazzale e subito dopo giriamo a sinistra in direzione del ristorante “Il Caminetto”. Lo superiamo ed attraversiamo la pista “La Dolcevita”.
    Seguiamo dei tracciati abbastanza evidenti fino a sboccare sulla strada bianca che, a sinistra, ci porta fino a quota 1580 in località Vado del Ceraso.
    Da qui si comincia a scendere verso i Piani di Pezza, dove, proseguendo sulla strada verso destra, passiamo davanti a un rifugio dove è possibile fermarsi a mangiare e rifocillarsi.
    Subito dopo, a destra, la strada che ci porta verso Rovere.
    Da Rovere ci dirigiamo verso Ovindoli. Prima del paese giriamo a destra in direzione della zona alberghi da cui riprendiamo la strada che sale verso gli impianti sciistici.
    Ci ritroviamo ad incrociare la sterrata che ci aveva portato in quota e che ci riporta dove siamo venuti.