
Alla conquista della Punta Corrasi in Mountain Bike; sul Supramonte di Oliena.
- Mtb life
- 5 giugno 2025
Era da molto tempo che desideravo raggiungere la cima di questo straordinario massiccio carsico in mountain bike. Ci ero già stato a piedi e mi ero reso conto che, per quanto impegnativa, l’impresa era fattibile anche in sella, con i giusti compromessi tecnici.
Tutto ha preso forma quando un caro amico ha mostrato un forte interesse per l’idea. Così, dopo l’ennesima pizza e l’ennesima birra, al termine di un tipico inverno valtellinese, abbiamo deciso: durante la nostra piccola vacanza in MTB non poteva mancare il tentativo di conquistare la vetta del Supramonte di Oliena.
Preparativi e partenza da Oliena
Eccoci quindi a Oliena, in una primavera che fatica a sbocciare, tra un po’ di pioggia e vento, seduti ancora una volta davanti a una pizza e a una birra, con lo sguardo rivolto al giorno dopo e alle pareti bianche del Corrasi. Decidiamo di partire sfruttando una finestra di bel tempo affermazione che suona quasi alpinistica, come se stessimo tentando il K2! In realtà volevamo solo una giornata limpida per godere del panorama mozzafiato dalla cima ed evitare ciò che mi era capitato in passato: arrivare lassù e trovarmi immerso in una nuvola, senza vedere nulla.
La salita comincia dal ristorante Monte Maccione, un luogo ameno, immerso in un bellissimo bosco di lecci e abbarbicato a metà montagna. Partiamo tranquilli al mattino, pedalando su una sterrata che conduce all’altipiano raggiungibile anche dalle jeep più ardite. Gli ultimi due tornanti, prima della colma, si snodano esattamente sotto le pareti verticali che incombono statuarie.
Salita verso la Punta Corrasi
In circa un’ora arriviamo al parcheggio, posto su una sella che offre un panorama a 360°: a ovest sulla Barbagia, a est sull’interno del Supramonte di Oliena e, verso nord, sulle sue bellissime cime. Per ora, il mio desiderio di vedere i mufloni non viene ripagato.
Da lì si stacca il sentiero vero e proprio. Impieghiamo circa tre quarti d’ora per arrivare al bivio che segnala la sommità della Punta Corrasi, distante solo poche centinaia di metri. Abbiamo pedalato alcuni tratti, spinto la bici e anche camminato con le nostre Commencal Meta TR sulle spalle.
Il tempo è buono, l’aria tersa. Raggiungiamo la cima e ci godiamo il panorama. Davanti a noi si vedono Nuoro, Mamoiada, Orgosolo e, in lontananza, anche Orune. Oliena, ovviamente, è subito sotto di noi. Dopo una sosta contemplativa, siamo pronti per la discesa.
Discesa e sentiero finale
Il primo tratto segue lo stesso percorso della salita: sappiamo già cosa ci aspetta. Io so che in alcuni punti scenderò dalla bici, mentre Mauro riesce a scendere in sella dalla vetta fino al parcheggio, affrontando con decisione anche i passaggi più tecnici e i gradoni consecutivi, che non lasciano margine di errore.
Dal parcheggio dell’altopiano scendiamo lungo la sterrata per qualche centinaio di metri, senza perdere troppo dislivello, poi deviamo su uno splendido sentiero: un mix di enduro e tratti flow, che ci riporta al Ristorante Monte Maccione. Lì, ci attende una meritata birra.
Conclusioni
Posso dire senza esitazione che questa gita vale davvero la pena. I panorami sono magnifici, e anche chi non è tecnicamente esperto potrà godersela, magari scendendo dalla bici nei tratti più impegnativi. Il segmento finale, dal parcheggio al ristorante, è invece un tratto divertente e accessibile per la maggior parte dei biker con buone capacità tecniche.