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Report sulla 24h di Finale Ligure 2012

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Photos by Sportograf.com   
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La 24h di Finale Ligure è finita, anche quest’anno ha lasciato nei miei pensieri un vero e proprio Film, è stato come essere sul set, quando parcheggi la macchina, metti le chiavi in una tasca sicura dello zaino e sai che non le tirerai più fuori per 2 giorni, quando varchi l’ingresso del Camping e calpesti la terra polverosa, rossiccia … capisci che inizia il Film, un film dove il protagonista sei tu.
E’ difficile spiegare e trasmettere a pieno l’emozione e il clima che questo evento trasmettono perchè gli ingredienti sono tanti e la miscela diventa esplosiva, l’ingrediente principale è ovviamente il sentiero, il tracciato della 24h di Finale Ligure è una bomba di sentiero.
Ma parliamo delle emozioni e provate a seguirmi alla partenza e al mio primo giro 🙂

Si parte

24h finale ligure 2012

Siamo tutti allineati la gente scalpita, fa caldo perchè sono le 13 di un Sabato bollente, la gente ai bordi punta le macchine fotografiche, Lorenzo Carlini, Riccardo Negro ed Enrico Guala armeggiano con i Walkie Talkie per gli ultimi accorgimenti e sono pronti a scatenare il via di una gara che non si fermerà fino al giorno dopo alla stessa ora, attraversando il tramonto, la notte buia, l’alba e un altra mattina bollente.

Via si parte per il giro a piedi … non potete immaginare che ridere, all’inizio è un frullatore e prendi botte da tutte le parti ma ridi come un pazzo…la gente urla e tu corri  verso la tua bicicletta.
Inforco la bici salgo sulla rampa a manetta e penso perchè vado così forte? Devo girare per 24H e la mia squadra è da 4, dovrò fare più di 70 km e più di 2000 metri di dislivello tutti o quasi su un sentiero abbastanza tecnico.
Ma niente, devo accelerare perchè l’adrenalina mi fa venire voglia di andare a manetta e penso vabè pagherò il conto più tardi !

Dopo alcuni passaggi in mezzo al camping di colpo inforco il sentiero del bosco, qui è un momento magico, il momento cui ti lasci dietro le urla, la musica, la civiltà ed entri nella parte solitaria, guidata e tecnica … ciao palco, ciao tende, ciao musica ci vediamo tra un pò … il silenzio.

Il silenzio in realtà non c’è perchè appena le orecchie si abituano sento la mia bici che sferraglia sul tracciato tecnico e i concorrenti alle mie spalle chiedono strada con le loro bici da sparo, bici da 10 kg, fulminei e rapidi mi superano come furetti ringraziando e sparendo nella macchia fitta.

Anche io non scherzo sopratutto se c’è da guidare e in discesa supero a mia volta altri concorrenti.
Il cuore batte e devo concentrarmi per realizzare che questo sarà il mio habitat per molte ore e devo dosare le energie, ognuno di noi farà 2 giri ad ogni turno e penso a Marcello, Willy ed Elisabetta che attendono al camping e so che mi pensano perchè anche io quando sono in pausa penso al mio compagno nel frullatore.

Il tracciato rientra nel camping per un attimo per poi buttarsi nella zona più bella, quella pietrosa verso Varigotti che sembra la California … la bella copia però!
Il tracciato è talmente vario che in pratica il cambio non smette mai di lavorare, sempre su e giù, su e giù…reggerà con questa polvere e questo sforzo fino a domani?
Entro a fuoco nel sentiero polveroso che porta verso la Dh uomini, la bici tiene bene ho montato delle gomme da Xc delle Geax Mezcal sia davanti (2.1) che dietro (1.9) ma sto usando una bici da Enduro, per la precisione una Canyon Strive che mi aiuta molto in discesa ma non è perfetta per il cross country!

Questo sentiero non smette di stupirmi, serpeggia ancora, sale e scende, passo nel punto più panoramico dove alla mia destra il mare è blu e io sono su un sentierino fiabesco sulla costa della scogliera.
Arrivo al punto massimo del percorso, giro a gomito su una strada sterrata e comincio a risalire verso il bric dei Corvi da cui partirà il toboga finale.
Bevo, penso mi rilasso…no non mi rilasso spingo.
Ultima salita ripida, quella che normalmente faccio in discesa quando faccio i miei giri pedalati o il freeride, è dura e mi arrampico come un camoscio tra le rocce per arrivare finalmente sul pianoro…toboga arrivo!

Eccolo li! Mi ci infilo dentro come se fosse il tubo di Gardaland col salvagente e mi lascio plasmare a sua forma…sponda dopo sponda mi avvicino alla musica, aumenta la gente sui bordi del sentiero e le ultime sponde, quelle più alte, sono diventate spalti dove la gente si è appollaiata per godersi lo spettacolo e a cui lambisco i piedi con le ruote della mia mtb tra urla di incitamento.

Ecco che arrivo tra le vigne e poi entro nel camping, passo vicino alle mie tende e i mie amici urlano vaaaaiiiiiii, scendo dalla pedana entro nell’area cambio ma non devo cambiare, no … devo ricominciare tutto e questo è da un lato fantastico, perchè io e i miei 4 compagni del Team Turbolince vogliamo fare una gran scorpacciata di mtb, dall’altro devastante perchè sono andato troppo forte e devo trovare lo spazio fisico e mentale per recuperare; ok lo farò nel bosco e via … ciao musica ciao urla, ciao camping!
Alla fine del mio secondo giro ho la testa bollita dal sole e sono stanco come Forrest Gump quando dice “Mi sento un pò stanchino”, do il cambio ad Elisabetta e la vedo salire sulla pedana che da il via al giro e dileguarsi nel nulla con la maglia Turbolince che sventola come una bandiera. Vai divertiti le urlo ma inutilmente sapendo che è già lontana.

La notte

24h finale ligure 2012

Ho il turno dalle 3 alle 5 di notte, 2 giri nel mondo delle tenebre polverose dei boschi fatati delle Manie.
Le luci sono ok e inondano il sentiero davanti a me lasciando un buio spettrale ai lati, è fresco, si sta bene molto meglio del giro bollente.
Le immagini che mi emozionano di più sono quelle extraterrestri, vedo degli extraterrestri con la loro luce bianca innaturale che sgattaiolano silenziosi nei sentieri, in lontananza vedo sulla costa della montagna tre o quattro biker ognuno con la sua luce davanti che filano via per i sentieri è davvero bello da vedere.

Al secondo giro il cielo comincia a lampeggiare, un temporale, in pochi secondi sono sotto l’acqua e il sentiero nella parte boscosa diventa insidioso, cado su una rampa di legno resa viscida dall’acqua e non sono il solo.
Le radici sono viscide e non le vedo bene nella notte, ma la pioggia mi piace tantissimo volevo l’avventura e più la natura si manifesta più io gliene sono grato e ne divento parte.

Alla fine del mio secondo giro notturno alle 5 di mattino con la pioggia che comincia a scemare arrivo in zona cambio e non ho dubbi che il mio sostituto, sempre Elisabetta, è li che mi aspetta e scalpita per partire, perchè anche lei come Marcello e Willy sono li per vivere un emozione forte.
Al mio arrivo Elisabetta si dimostra molto intelligente e invece di partire mi chiede info sulle condizioni del percorso e se dovesse stare attenta a qualcosa, le dico solo della rampa e ridendo le dico Elisabetta…2 giri..piano… e divertiti !

Tento di dormire dovrò ripartire ancora verso le nove, ormai ho fatto 3 turni da 2 giri e il grosso è fatto, dormo un pò, i miei compagni si alternano, l’ingranaggio è avviato e lubrificato e in men che non si dica sono in piedi, sotto il sole, con i vestiti umidi pronto per partire per il mio ultimo giro da uno.

Ce l’abbiamo fatta

La gara arriva al termine, avremmo tempo di farne ancora uno volendo, per capitalizzare un giro in più, ma siamo stanchi e soddisfatti e non dobbiamo battere nessuno perchè quest’anno il nostro obbiettivo era di non fermarsi mai e girare sempre, era fare una gran scorpacciata di sentieri, divertirsi e spingere il limite un pò più in là.

Fate la 24 H di Finale ve lo consiglio vivamente e se ti sei perso la 24h ma non vuoi perderti Finale Ligure in Mtb, scopri ora le offerte dei Bike Hotels di Finale per una vacanza in Mtb.

Graziano

 

 

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